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wind and percussion orchestra

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Sergej Prokofiev, "Romeo e Giulietta"
Leonard Bernstein, "West Side Story"

Sergei Prokofiev (1891-1953)

L’occasione del 50° anniversario della morte del grande compositore russo Sergej Prokofiev è il pretesto per l’Orchestra Fiati Filarmonica “Mousiké” di allestire il nuovo progetto per la stagione 2003. Pretesto tra virgolette, poiché la nostra orchestra di fiati intende promuovere la musica di un compositore avverso ai canoni stilistici del suo tempo in perenne contrasto contro qualsiasi accademismo e fedele al suo istintivo bisogno di opporsi al mondo tradizionale.

Della sua vastissima produzione strumentale abbiamo scelto ciò che riteniamo il vertice raggiunto da Prokofiev nel genere ballettistico: “Romeo e Giulietta”, un caleidoscopio di virtuosismo espressivo di straripante energia, un susseguirsi di ritmi selvaggi che un organico quale il nostro è in grado di evidenziare al meglio. Come dimenticare, a tal proposito, le marce – quella in sib maggiore su tutte – di estrazione tipicamente bandistica?

Il progetto è però forte di un parallelismo con un altro grande eclettico compositore statunitense del nostro secolo: Leonard Bernstein.

In "West Side Story", Bernstein ripropone la tragedia shakespeariana in chiave newyorkese: Capuleti e Montecchi – di veronese memoria – vengono qui sostituiti dall'odio fra bande rivali (i Jetz e gli Shark), che fa da sfondo al più intenso, meraviglioso e travagliato sentimento umano.

Dal punto di vista formale, il compositore americano dosa in modo impareggiabile la musica colta europea, il jazz della “Grande Mela” e i ritmi centroamericani in un tourbillon di continui capovolgimenti narrativi che ben rappresentano le schizofrenie metropolitane, lasciando inalterato, nei contenuti, il dramma di Shakespeare.

Nel suo capolavoro, ormai prossimo al mezzo secolo di vita, è molto forte la componente drammatica. Al tempo stesso, al pari del balletto di Prokofiev di epoca sovietica, non è privo di quegli elementi di sensuale poesia che traspare sia dai protagonisti che dai molti temi brevi, concisi, ma di grande pathos ed immediatezza espressiva (basti ricordare il tema di “Somewhere”).

E’ quindi la "storia" il vero collante, il filo conduttore, il leit-motiv del progetto.

I fiati bergamaschi intendono, con questo progetto promuovere due diversi linguaggi musicali del secolo scorso, uniti però dalla comune vicenda letteraria grazie all'apporto di una voce narrante (l'attrice Silvia Barbieri), che offre al pubblico momenti d'intenso pathos e "guida" l'ascoltatore nelle pieghe del dramma Shakesperiano.

Musiche da sogno, ma di intensa drammaticità, rivedute per orchestra di fiati e percussioni dai più grandi arrangiatori del mondo in un cocktail di intense emozioni e sicuro successo. Un’occasione unica per ascoltare due capolavori del novecento, adatti sia per concerti "al chiuso" che "all'aperto", eseguiti da una delle migliori orchestre di fiati italiane.


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