Filarmonica Mousiké
wind and percussion orchestra

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Cielo e Terra Nuovi

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Cielo e Terra Nuovi

“Ho combattuto la buona battaglia,
ho terminato la mia corsa,
ho conservato la fede.
Ora mi resta solo la corona di giustizia
che il Signore, giusto giudice,
mi consegnerà in quel giorno”

(Paolo di Tarso, Lettera ai Filippesi 2, 7-8)

I Brani

 

Per chi si interessa di numeri, il quattro rappresenta il mondo fisico (cioè il nostro pianeta e tutti gli esseri viventi): per la medicina antica quattro erano gli “umori” (sia nel senso di “fluidi corporei” che di “temperamenti”) il cui equilibrio determinava la salute; essi erano considerati connessi ai quattro elementi fondamentali (terra, acqua, aria e fuoco) e dunque alle loro qualità (caldo, freddo, secco, umido). Quattro sono poi i punti cardinali e i venti principali, gli Evangelisti, i cavalieri dell’Apocalisse, nonché gli Arcangeli della tradizione ebraico-cristiana: Gabriele, Raffaele, Michele e Uriele (anche se quest’ultimo compare solo in libri “non canonici” della Bibbia).

Quattro sono le composizioni in programma (tutte originali per orchestra di fiati); il quattro compare anche più volte come numero e titolo dei movimenti dei brani; ancora più interessante è però il legame tra fisicità, storia umana e spiritualità che accomuna il numero all’insieme delle musiche, dalle quali emerge un percorso esemplare che affronta lotte, battaglie e il giudizio per giungere infine al ringraziamento, alla lode e alla gioia (proprio come nelle parole di San Paolo).

Hardy MertensNato a Nieuwenhagen (Olanda) nel 1960, Hardy Mertens è sicuramente uno degli esponenti più in vista della propria generazione nel campo della direzione e composizione per orchestra di fiati (e non solo …), grazie alla capacità di abbinare una forte comunicatività a una ricca scrittura moderna e altamente virtuosistica. Armageddon è la biblica “valle del giudizio”; il brano, scritto nel 1987 è un unico, ampio movimento, diviso in 7 sezioni: Il raduno delle Genti; I quattro cavalieri dell’Apocalisse; I quattro venti; Il completo silenzio; Le sette trombe del Giudizio; Il Giudizio finale; Epilogo – Apocalisse 21 (“Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati”).

Edward GregsonEdward Gregson è nato nel 1945 a Sunderland (Regno Unito); le sue composizioni sono spesso commissionate dalle principali orchestre inglesi. Le musiche di The Sword and the Crown sono state inizialmente concepite tra il 1988 e il 1991 come accompagnamento dei drammi shakespeariani, raffigurando la lotta per il potere (la corona) con l’uso della forza (la spada) in uno dei periodi più turbolenti della monarchia inglese. Del 1991, su invito della Royal Air Force, è la Suite per orchestra di fiati. Il primo movimento si apre con una fanfara, preludio al Requiem per la morte di Enrico V; seguono poi episodi di marcia (la campagna di Francia), per concludere con la musica trionfale per Riccardo Plantageneto. Il secondo tempo illustra la corte gallese di Enrico IV, mentre il terzo rappresenta la vittoriosa battaglia di Enrico IV contro i ribelli.

Barry E. KopetzBarry E. Kopetz, statunitense, è attualmente direttore del Dipartimento di Musica alla Mississippi State University, avendo in precedenza operato nell’ambito delle orchestre di fiati in Ohio, Utah, South Carolina; ha al suo attivo più di 100 partiture pubblicate tra composizioni originali e trascrizioni. La Fantasy on Psalm 100 è stata scritta nel 1999 e sfrutta in una varia serie di combinazioni strumentali l’antica melodia attribuita a Louis Bourgeois (1551) che gli anglosassoni chiamano “Old Hundredth” (“Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia”) e che è tuttora con altro testo nell’uso liturgico delle Chiese cattoliche.

Franco CesariniFranco Cesarini, ticinese di Bellinzona (1961), si è diplomato in flauto con Peter-Lukas Graf e in direzione con Felix Hauswirth; dal 1989 è docente a Zurigo di direzione e strumentazione per orchestra di fiati e dal 1998 è direttore della Filarmonica e del Conservatorio di Lugano. Il suo catalogo, oltre a brani originali e trascrizioni per orchestre di fiati, comprende musica vocale, cameristica e sinfonica. La Prima Sinfonia “Gli arcangeli” è un’opera recentissima [2016] in quattro movimenti di ampio respiro, con un libero uso di melodie gregoriane e con una “plasticità” musicale paragonabile alle immagini che un pittore ticinese (Vincenzo Angelo Orelli) ha lasciato nelle nostre chiese tra fine ‘700 e inizio ‘800. A Uriele, definito “custode del tempo” (nella "Creazione" di Haydn celebra la separazione della luce dalle tenebre, il sorgere del primo giorno e la scomparsa del caos), è dedicato il quarto movimento, basato sui “giubili” del Kyrie della Missa de Angelis.


 

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Disponibilità del progetto: da aprile 2017


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