Filarmonica Mousiké
wind and percussion orchestra

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Una Salda Fortezza è la mia Musica
il corale nelle recenti composizioni per orchestra di fiati

“Un cantico tedesco lento lento
per l’aer sacro a Dio mosse le penne.
Era preghiera, e mi parea lamento,
d’un suono grave flebile solenne,
tal che sempre nell’anima lo sento

un desiderio di pace e d’amore,
uno sgomento di lontano esilio,
che mi faceva andare in visibilio.
E quando tacque mi lasciò pensoso
di pensieri più forti e più soavi.”


(Giuseppe Giusti, Sant'Ambrogio, 1845)

I Brani

La vicenda che Giuseppe Giusti narra in Sant’Ambrogio è sempre stata letta come apologo della fratellanza fra gli oppressi, scoperta in modo inaspettato grazie agli effetti, più o meno accidentali, di una Messa cantata (resterebbe da chiedersi se tale effetto sarebbe stato possibile anche 3 anni dopo, sotto il giogo della Restaurazione …).

Prima una musica italiana, “su, di verso all’altare, un suon di banda” (è il coro dei Lombardi di Verdi), poi, “tutta un’altra musica”, non ci viene detto quale, perché non la si conosce (o forse la si vorrebbe rifiutare?). Una musica che esprime un’identità diversa dalla nostra, cantata da un popolo diverso da noi, che però riusciamo a comprendere e accettare (ci lascia “pensosi”); è legata a un’occasione pubblica e rituale, ma ci trasmette anche sentimenti individuali; è intonata non da cantori professionali, ma da semplici soldati; forse non ha neanche un autore, ma può stare a fianco della musica “d’arte”.

Il poeta fiorentino non fa del generico sentimentalismo, ma ci presenta gli elementi di una vera e propria analisi musicale (perché sorprenderci? Anche Mazzini scrisse acutamente sul melodramma italiano!): gli elementi sono quelli del corale protestante.

Si tratta di una musica saldamente legata alle singole comunità locali e, in particolare, alle esigenze di partecipazione attiva al culto di un popolo, che – come legge direttamente la Bibbia – così leggerà la musica e la canterà (se possibile, a 4 voci). Un segno identitario fortissimo, quindi, se non fosse che fin dall’inizio le melodie spesso non sono originali, ma hanno la provenienza più disparata: dai canti gregoriani a quelli dei “chierici erranti”, dagli Hussiti ai Lanzichenecchi, fino ad autori che hanno contributo al genere (grazie a opportuno cambio del testo!) in modo del tutto involontario, come il caravaggino Giovanni Giacomo Gastoldi col balletto L’innamorato (“A lieta vita / Amor ci invita”). Non solo, altrettanto spesso, le melodie si sono poi stabilite nei culti di tutte le religioni cristiane: ad esempio, tra quelle utilizzate dalle composizioni in programma, la sola Ein’ feste Burg (testo e musica di Lutero) non è intonata anche nelle chiese cattoliche (sarebbe come pensare di suonare la Marche pontificale di Gounod in una chiesa evangelica …).

Una forma semplice, che però si presta a una lunga serie di elaborazioni “autorali” complesse, non solo in campo vocale, ma ancor più in quello strumentale, dall’organo (preludi, toccate, fughe, fantasie, arie spirituali ornate, variazioni …) alle grandi pagine orchestrali (cantate, sinfonie …).

Un momento rituale, che però scopre, già a tempi di Bach, anche una vocazione all’espressione della meditazione e del sentimento individuale (si pensi, come esempio finale, ai corali per organo di Brahms).

È il momento di tornare a quella “banda” di cui scriveva il Giusti; i corali e le recenti musiche per orchestra di fiati e percussioni non solo hanno in comune una storia di forme musicali, ma condividono la partecipazione “diretta” all’esecuzione e un’espressione che tende all’universalità.

Choral Music

Di Jacob de Haan, si basa sul Corale “Sollt’ ich meinem Gott nicht singen?” (“Come potrei non cantare il mio Dio?”) di Johann Schop, compositore tedesco del XVII secolo. Scritta in occasione del Concorso Mondiale di Kerkrade del 1997, si apre come un brioso preludio (con varianti della melodia) prima di presentare il corale nella sua forma originaria e di concludersi con un’ancor più brillante toccata.

Between the Two Rivers – Variazioni su “Ein’ feste Burg”

E' stata commissionata a Philip Sparke dalla Fanfare “Prins Hendrik” di Aalst in occasione del centenario di fondazione (2004). Il titolo si spiega col fatto che la cittadina olandese è posta tra due fiumi (affluenti del Dommel);  l’utilizzo del corale di Lutero (“Una salda fortezza”) è invece un tributo alla religiosità della comunità. Dopo una breve e vivace introduzione, il corale è presentato a turno dalle varie sezioni strumentali e dà luogo a quattro variazioni, organizzate quasi come i movimenti di una sinfonia classica. La prima variazione è un moto perpetuo basato sulle 3 note ripetute che aprono la melodia, che poi divengono l’accompagnamento a un tema più melodico. La seconda variazione è in carattere di marcia, mentre la terza è il “tempo lento”, che da una figurazione grave e “sinistra” conduce a una “esplosiva” esposizione dell’intera melodia. La quarta variazione è una fuga, con conclusiva ripresa dell’intero corale e rapida coda, basata sulla prima variazione.

La Sinfonia n. 4

E' stata commissionata a David Maslanka nel 1993 da una “cordata” di orchestre a fiato guidata dall’ensemble "Symphonic Wind" dell'Università di Austin, Texas. È un’ampia composizione 919 battute, organizzata in diverse libere sezioni, piuttosto che negli abituali movimenti delle sinfonie classiche e romantiche. Oltre che melodie originali dal carattere di inno, utilizza 2 corali bachiani, “Wer nur den lieben Gott läßt walten” (“Se ti affidi all’amore di Dio”) e “Christus, der uns selig macht” (“Cristo, colui che ci rende beati”), e il Salmo “Old Hundreth”, la cui musica è attribuita a Loys Bourgeois (sec. XVI), mentre il testo è quello del Salmo n. 100 (“Acclamate al Signore, genti tutte della Terra”).

“Old Hundreth” fu suonato da una fanfara di ottoni al termine delle cerimonie funebri di Abramo Lincoln, il 28 aprile 1865: secondo una testimonianza dell’epoca, Lincoln composto nella bara aveva “un’espressione di gioia, di sollievo, come di liberazione da un peso inimmaginabile, un’espressione che poche altre volte ebbe in vita, come quando, dopo una grande calamità, aveva raggiunto una grande vittoria”. Maslanka considera Lincoln una figura ancor oggi attuale: “da un caos ribollente ha forgiato una nuova idea unificante, l’unità della razza umana” e quindi, per estensione, “l’unità di ogni vita con ogni materia, con ogni energia e col muto e apparentemente impenetrabile mistero delle nostre origini. Dal caos e dalla feroce unione degli opposti nascono nuova vita e speranza”. Il Salmo recita “entrate nel suo tempio con canti, nei suoi cortili con inni di lode”: la musica cerca di esprimere “i valori umani di trasformazione e rinascita, fondamentali nella nostra caotica epoca”.

Gli Autori

Jacob de HaanJacob de Haan

Nato nel 1959 a Heerenveen (Olanda), si è diplomato in organo e pedagogia musicale al Conservatorio di Leeuwarden, dove ora è docente di strumentazione. È considerato tra gli autori ed arrangiatori più apprezzati nel campo della musica per orchestre di fiati: le sue composizioni (tra cui la famosissima Oregon) sono eseguite in tutto il mondo.

Philip Sparke
Philip Sparke

Nato a Londra nel 1952, ha studiato composizione, tromba e pianoforte al Royal College of Music, dove si è presto interessato alla musica per strumenti a fiato. Per tre volte vincitore del concorso di composizione per orchestra di fiati della BBC, ha scritto molti brani d’obbligo di concorsi internazionali per complessi di ottoni; nel 1997 Dance Movements (commissione della Banda dell’Aeronautica Militare USA) ha vinto il premio Sudler. Come direttore e giurato opera in numerosi Paesi europei, in Australia, Nuova Zelanda, Giappone, USA.

David MaslankaDavid Maslanka

E' nato a New Bedford (Massachussetts) nel 1943. Ha studiato composizione all’Oberlin College, perfezionandosi al Mozarteum di Salisburgo e laureandosi con H. Owen Reed all’Università del Michigan. Ha insegnato presso l’Università di New York, il Sarah Lawrence College, il Kingsborough Community College. Ora vive a Missoula, nel Montana. Tra le sue composizioni più note per orchestra di fiati A Child’s Garden of Dream, il Concerto per pianoforte, le Sinfonie, la Messa con coro, voci bianche e organo, In memoriam (che la Filarmonica Mousiké ha eseguito nel 2007).

I Corali

Disponibilità del progetto: da giugno 2011.


 


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